Donare il tempo a chi ha bisogno

Roberto, un volontario di Antoniano si racconta

Donare il tempo a chi ha bisogno

Roberto, un volontario di Antoniano si racconta

Roberto è volontario della mensa dell’Antoniano da circa due anni. Oggi ci racconta le sue sensazioni nell’essere un volontario di Antoniano: dalla sua idea di volontariato al rapporto con gli ospiti; dall’emergenza sanitaria al freddo dei mesi invernali.

Regalare il mio tempo a chi ha bisogno

Mi chiamo Roberto, sono un pensionato e sono volontario da 2 anni. Ho iniziato a fare volontariato perché desideravo regalare un po’ del mio tempo a chi ha più bisogno. Sicuramente stiamo vivendo in un periodo dove molti volontari si sono trovati costretti a sospendere il loro servizio per la paura del virus. Per quanto mi riguarda, la volontà di aiutare le persone in difficoltà ha superato la paura.

Quello che più mi manca

Mi manca non potermi più sedere con gli ospiti alla tavola del pranzo, mangiare insieme con loro e scambiare due chiacchiere… stiamo imparando a conviverci, e a regalare un sorriso e una parola buona anche da dietro la mascherina.

Il grande freddo

Dalla riapertura della mensa, e soprattutto in queste ultime settimane di grande freddo, è aumentato il numero di ospiti che preferisce consumare il pasto all’interno della sala, anziché portare via il sacchetto da asporto.
Molti ospiti arrivano infreddoliti e coperti con cappelli, sciarpe e guanti: è talmente forte il freddo che patiscono, che decidono di mangiare senza alleggerirsi di giubbotti e sciarpe… vivere in strada senza un tetto sotto cui ripararsi è ancora più difficile in questi freddi giorni di inverno.”