Quanta contraddizione nella storia di un uomo che si è curato di chi è debole, malato, affamato, abbandonato, rifiutato e viene condannato a morire in croce perché la sua esistenza è un reato da meritare una morte infamante come il peggiore dei malfattori.
Una morte urlata: crocifiggilo!
Alla folla dalla croce fa eco il suo grido di abbandono e di amore per ciascuno, anche per chi urla. La sua compassione, la grande debolezza di Dio. Così quel Crocifisso ci fa ripensare i nostri comportamenti verso chi sta vivendo o passando momenti di difficoltà.
La Pasqua ci presenta la contraddizione più assurda: la morte che diventa vita. Quante sono le morti che attraversano la vita: esistenze che finiscono, relazioni che si spengono, sogni che spariscono, desideri che si svuotano… ma con il Risorto la pietra su ogni tomba non può più essere considerata una situazione definitiva. C’è vita. Non può più essere taciuto. La risposta è la gioia!
Il cuore non potrà più essere chiuso su se stesso. Avremo il coraggio di sguardi nuovi.
Sarà Pasqua ancora!
Tanti auguri di Buona Pasqua a te e ai tuoi cari
Fra Giampaolo Cavalli
Direttore dell’Antoniano