Emergenza Ucraina – La testimonianza di fr. Faustino

Un frate francescano di origine Ucraina

Emergenza Ucraina – La testimonianza di fr. Faustino

Un frate francescano di origine Ucraina
Giampaolo Cavalli

Fra Faustino è uno dei frati ucraini che gestisce la parrocchia di Terrasanta di Bordighera. Nasce in Ucraina ma ormai vive in Italia da molti anni dove si trasferisce fin da giovane per studiare. Col passare degli anni, Faustino ha scelto di rimanerci per aiutare chi ogni giorno ha bisogno di un pasto caldo, una voce di conforto.

Il cuore in Ucraina

In queste ore il cuore  e l’impegno di Faustino tornano al suo paese, alla gente che ha lasciato tanto tempo fa, alla sua terra  che in questi gironi sta vivendo il terribile orrore di una guerra atroce.

“I miei familiari sono in Ucraina, sono rimasti li. In questi giorni stanno trovando rifugio nei sotterranei messi a disposizione per il riparo. Mia nipote il 9 marzo compirà 12 anni e non so che regalo le riserveranno. Sono preoccupato, per la mia gente, per la mia terra ma adesso dobbiamo solo unire le forze a dare il nostro sostegno all’Ucraina.  Siamo in continuo contatto con i fratelli ucraini soprattutto con i frati che si trovano a Kiev, Odessa e Konotop, città già assediate dall’esercito russo.

Gli aggiornamenti da Konotop

A Konotop  – continua Faustino – i fratelli aiutano le famiglie ospitandole nei sotterranei dei conventi e offrendo loro riparo e cibo. Gli anziani sono rimasti nelle loro case quasi tutte distrutte e i fratelli vanno a trovarli ogni giorno per portar loro da mangiare. In questi giorni in Ucraina è tanto freddo e oltre al cibo e al riparo c’è tanta necessità di medicinali anti influenzali.

L’aiuto dall’Italia

Dall’Italia stiamo aiutando i nostri fratelli in Ucraina affinchè nessuno venga lasciato solo. Li aiutiamo perlopiù con sostegno economico dato che ancora è possibile, qualora la situazione dovesse cambiare siamo già in contatto con i fratelli in Polonia che ci aiuteranno a fargli arrivare comunque il nostro sostegno dalle zone di confine.

Ma a anche qui in Italia dobbiamo tenere alta l’attenzione, questa settimana nel convento di Bordighera arriveranno 5 famiglie, 8 bambini e tutti noi ci stiamo preparando ad accoglierli nel migliore dei modi.
Stiamo preparando i letti, organizzano i tavoli per mangiare, stiamo mettendo da parte scorte alimentari, medicinali, pannolini per i bambini. Il 10 marzo invece aspettiamo l’arrivo di 30 persone, non sappiamo ancora chi sono, arriveranno con i mezzi che prima trasportavano alimenti. Tutto deve essere pronto per allora e arriveranno sempre più persone.”