Mi chiedo perchè

Un messaggio di pace di Fra Giampaolo Cavalli

Mi chiedo perchè

Un messaggio di pace di Fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano
Giampaolo Cavalli

Le immagini dall’Ucraina sono incredibili. Orribili. 
Mi chiedo perché!

Una guerra che sono in pochi a volere

Da quella terra ho degli amici. 
Come me tanti. 
In quella terra gialla e blu ci sono dei volti vicini. Li ho cercati in questi giorni per dirgli che non li dimentico, anche solo per sentirli. 
Mi hanno raccontato di una guerra che sono in pochi a volere, ma soprattutto mi hanno raccontato di bambini, di mamme in attesa, di giovani spaventati, rassegnati, del desiderio di pace. 

Sono storie di persone che conosciamo, che hanno imparato la nostra lingua, che sono stati nelle nostre case, che vivono con noi, e oggi sono devastati. Mi chiedo perché! 

Un passato che speravamo di non vedere più

Ritorna un passato che avevamo studiato sui libri e speravamo di non vedere mai più. Esplosioni, schianti, grida, case distrutte, volti insanguinati, parole farneticanti. Vecchie miserie e nuove penurie dei poveri, odi, lutti, pianti:
Dio ce li risparmi.

Non abbiamo ancora imparato. Accanto al bollettino del Covid, ora il bollettino della guerra. Perché?

La guerra non è mai la soluzione

Ancora oggi corriamo il rischio di pensare che la guerra possa essere la soluzione. Non lo può essere la guerra non sarà mai la soluzione a un problema. Ci scopriamo deboli, impotenti. Ci rimane l’unica risorsa che hanno i poveri: possiamo solo mendicare, chiedere, chiedere. Chiedere insieme e desiderare insieme la pace.

Esisterà un tempo dove non ci saranno più nemici da combattere, città da distruggere, ponti da far saltare. Ci sarà un tempo in cui guardandoci ci scopriremo fatti della stessa materia tanto da riconoscere nell’altro la stessa pasta di cui noi siamo fatti! Ci sarà un tempo dove tutti insieme ci daremo da fare per costruire il futuro buono per tutti.

Nell’assurdità di quanto sta accadendo, nell’impotenza delle parole saranno i nostri pensieri, le nostre preghiere, i nostri desideri a far cambiare il passo. 

Inseguire passi di pace

Nel primo giorno della quaresima, lo scorso 2 marzo, papa Francesco ci invita tutti, soprattutto noi cristiani, a fermarci, a darci un ritmo diverso per inseguire passi di pace lì dove i cambiamenti si radicano, nell’intimo, nel cuore. Qui puoi ascoltare l’udienza del Papa del 23 febbraio, ascoltandolo oggi possiamo dedicarci intensamente alla preghiera e al digiuno.

È più importante la pace, è più importante del cibo, è più importante delle mie parole.  Ho bisogno di parole altre, le mie non bastano. Ho bisogno di trovarle, sono così diverse dalle mie che ho bisogno di Dio.

fr. Giampaolo Cavalli
Direttore Antoniano