Fondazione Marchesini ACT ha deciso di essere vicino ad Antoniano sostenendo il progetto di ristrutturazione del piano meno 1, dedicato al servizio del pasto per i più bisognosi. Qual è stata la motivazione principale che vi ha spinto verso questa scelta solidale?
Con la crisi economica generata dall’emergenza sanitaria sta aumentando la povertà: sempre più persone bussano alla vostra porta in cerca di un pasto, di una parola di conforto, di sostegno psicologico, di una casa, di un lavoro. L’isolamento a cui siamo stati forzati, inoltre, sta facendo sentire sempre più forte il bisogno di recuperare il senso della comunità: diventano essenziali quei luoghi in cui poter vivere appieno la dimensione della collettività.
La vostra donazione sosterrà in particolare la sala accoglienza dell’Antoniano, uno spazio che viene rinnovato ed ampliato per svolgere laboratori e per servire le colazioni alle persone più bisognose. Perché proprio questa sala? Cosa rappresenta per Fondazione Marchesini?
Fondazione Marchesini ACT nasce per fronteggiare l’emergenza post-pandemia che stiamo vivendo: le donazioni si concentrano perlopiù sul sociale – stanziamenti a favore di mense, dormitori e, in generale, interventi per affrontare l’emergenza di beni primari – per poi guardare alle esigenze sanitarie del territorio e al mondo della cultura tecnica. Questa donazione rappresenta dunque per Fondazione Marchesini ACT la messa in pratica delle strategie alla base della sua nascita.
Fondazione Marchesini ACT, significa avanguardia, cultura, territorio: quali sono i valori comuni con Antoniano a cui tenete maggiormente?
Su tutti il legame con il territorio e il senso di responsabilità nei confronti delle persone meno agiate che lo vivono ogni giorno. Un’azienda come Marchesini Group, che deve al territorio e all’indotto il suo successo, non può non rimettere in circolo parte della sua ricchezza, anche sostenendo le persone più in difficoltà.
Il vostro impegno a sostenere la ristrutturazione di Antoniano è iniziato nel 2021: nonostante il periodo estremamente difficile a causa dell’emergenza sanitaria, avete deciso di non rinunciare ad azioni di solidarietà come questa. É un messaggio di speranza?
Senz’altro. La pandemia prima e la guerra poi stanno mettendo a dura prova la resilienza fisica e psicologica della collettività, soprattutto della parte più vulnerabile di essa. Un’azienda in salute come la nostra ha il dovere morale di mettere in pista una serie di operazioni di solidarietà, tra cui spicca il supporto all’Antoniano.