Il pensiero sulla Pace del Cardinale Zuppi

Le parole di un amico speciale di Antoniano

Camminiamo insieme per la pace

 

Che cos’è per voi la pace? Ve lo siete mai chiesto? Sembra una domanda banale, ma la sua risposta non è affatto scontata.

Pace è rispettare ogni diversità e ogni uomo. Pace è regalare un sorriso a chi ne ha bisogno. Pace è volere bene alla propria famiglia e ai propri amici. Pace è ascoltare e incontrare l’altro, senza paura. Pace è libertà e amore verso il mondo. Pace è credere nel futuro del pianeta.

Non esiste un unico modo per rappresentarla, ognuno la interpreta arricchendola di significati diversi, ma esiste un denominatore comune a tutte le sue definizioni, cioè che la pace è l’equilibrio che tiene in piedi il mondo ed è ciò a cui tutti ambiamo nelle nostre vite.

Il periodo di incertezza che ha contraddistinto, e sta ancora contraddistinguendo, la realtà degli ultimi anni ha rivelato le fragilità dell’essere umano, così infinitamente piccolo di fronte alla potenza delle dinamiche che reggono l’universo. Per la prima volta dopo anni è venuta a mancare la pace nel senso più ampio del termine: pace politica, pace sociale, pace spirituale.

E come si combatte l’assenza di pace? La risposta è una sola: con la pace stessa.

Pace, vita, speranza, come insegna il messaggio della Chiesa, sono i pilastri su cui si sorregge un’esistenza serena, dove ognuno svolge il proprio ruolo attivo nel raggiungimento del bene comune. Dove ciascuno piange con tutti, si prende cura di tutti, cerca di risollevare tutti. In poche parole, dove ogni persona è rispettata e si impegna a dare attuazione concreta alle parole fratellanza, uguaglianza, altruismo.

Ricercare la pace necessita un cambiamento di mentalità, a partire dall’imparare ad arginare i piccoli scogli quotidiani che tutti ci troviamo a fronteggiare. Come è possibile perseguire la pace del mondo se, prima di tutto, non si riesce a raggiungere un proprio equilibrio spirituale o non ci si riesce ad approcciare con amore al partner, ai figli, ai genitori, ai colleghi, agli amici? Come è possibile lavorare alla pace se si fatica a dimenticare un torto subito o si sposta lo sguardo da un’altra parte di fronte a un’ingiustizia?

Il segreto della pace risiede dentro di noi e ognuno, come una ruota di un ingranaggio più complesso, deve lavorare al raggiungimento della pace di tutto l’insieme. Porre un mattone dopo l’altro, nella costruzione di un edificio la cui stabilità è data dalla forza di tutti. La pace è un dono che riceviamo e che va custodito e offerto a tutti.

Combattere l’odio apre le porte alla pace. Lottare contro l’egoismo, l’individualismo, le prevaricazioni spalanca ancora di più la soglia. Far sentire la propria voce davanti alla violenza e alla cattiveria abbatte gli ultimi cardini.

Come afferma Papa Francesco, esistono tre vie per la pace che abbracciano tutte le persone: il dialogo tra le generazioni, per favorire lo scambio di opinioni tra giovani e anziani e contro ogni distanziamento; l’educazione, indispensabile per la libertà, la responsabilità e lo sviluppo; il lavoro, fondamentale per lo sviluppo dell’uomo e per accrescere il senso di giustizia e solidarietà.

Ma quello della pace è un concetto trasversale che va al di là della religione e che coinvolge ogni essere umano. Bambini e adulti, cristiani e musulmani, svedesi e sudafricani, e così essere fratelli tutti nella casa comune che abitiamo insieme.

Diventiamo tutti operatori e artigiani di pace, non arrendiamoci di fronte alle difficoltà. Ogni più piccolo gesto può farsi motore del cambiamento per un mondo più equo. Prendiamoci tutti per mano e camminiamo insieme per la pace, passo dopo passo, guardando nella stessa direzione. Una direzione fatta di luce e speranza che ci guida verso il bene.

Questo è il mio augurio per voi. Iniziate da subito a fare la vostra parte perché è proprio ogni piccolo gesto che può fare la differenza. Uniti, per un mondo di pace.

Card. Matteo Maria Zuppi