Nataliia, una storia di accoglienza in Antoniano

Un incontro speciale che cambia la vita

Nataliia, una storia di accoglienza in Antoniano

Un viaggio intenso e pieno di significati
Natalia al centro terapeutico di Antoniano

Nataliia ha 27 anni e viene da Leopoli. Quando scoppia la guerra torna a casa dei genitori in provincia, dove rimane per cinque giorni. Le mamme, il papà e i suoi fratelli non vogliono lasciare la loro casa, mentre Nataliia si convince e lascia l’Ucraina arrivando in Romania dove trova ospitalità e prova a continuare il suo lavoro di educatrice.

L’incontro con Rosina, una delle psicoterapeute di Antoniano

Qui incontra Rosina che si trovava lì per aiutare i bambini con fragilità in fuga dalla guerra. Le racconta di Bologna, del Centro in cui lavora e diventano amiche, tanto che l’ha invita a venire al Centro Terapeutico per fare da traduttrice per le famiglie e i bambini ucraini durante l’evento del 30 aprile.

Ora qui in Italia è da sola e abita a casa dei suoi amici in provincia di Mantova. È sempre in contatto con la sua famiglia e vorrebbe portarla in Italia almeno per un po’, per fare qualche giorno di vacanza. Le piacerebbe rimanere qui in Italia almeno per un anno, anche perché tutti i bambini che seguiva adesso vivono all’estero e tornare in Ucraina significherebbe non avere più un lavoro.

L’effetto della guerra sulle persone

Nataliia ci racconta che i bambini e i ragazzi sono molto colpiti dalla situazione e dal fatto di essere stati costretti a dividersi dai loro papà che sono rimasti in Ucraina. Secondo Nataliia i bambini vedono tutto quello che succede, ma spesso i più piccoli non capiscono davvero quanto sia grave e brutto tutto questo.  I bambini un po’ più grandi, invece, non sono tranquilli e sia secondo lei sia secondo le terapiste di Antoniano Rosina e Annarosa, sarebbe meglio cercare di limitare l’esposizione continua dei bambini alle immagini di guerra.
L’unica cosa certa è che per i bambini, in questo momento, sia fondamentale essere in Italia al sicuro, lontani dalla guerra e dalle cose brutte. Le mamme invece sono forti con i bambini, quando si trovano da sole le raccontano che non è facile per loro convivere con queste preoccupazioni e difficoltà.

Natalia durante un colloquio

Nataliia a colloquio con una delle mamme ucraine ospitate presso le strutture di Antoniano a Bologna