Una bella storia dai laboratori

Il racconto di Barbara, una volontaria del laboratorio d'italiano per stranieri

Salve, mi chiamo Barbara e sono una vecchia volontaria del Laboratorio d’italiano. Un giorno di marzo del 2017 un’amica mi disse:

“Ti piacerebbe venire con me ad insegnare l’italiano ai migranti in Antoniano?”.

Certo, risposi, perché no? Poi mi chiesi, non avendo mai avuto esperienza di insegnamento, se ne sarei stata capace, e presi le distanze: “Ok vengo – dissi – giusto per vedere come funziona”. La settimana dopo, entrata nell’aula, Tommaso, l’entusiasta organizzatore del  Laboratorio, mi accolse con un abbraccio e mi assegnò subito un gruppo di studenti, che quel giorno erano particolarmente numerosi rispetto agli insegnanti. Fu così che entrai a far parte della grande famiglia dell’Antoniano.

In questi anni sono passati tanti studenti, giovani e non, anche molte ragazze: ognuno col suo carico di speranze, dolori, esperienze e motivazioni. Con loro non abbiamo solo studiato l’italiano: abbiamo anche organizzato giochi, feste e uscite didattiche, abbiamo parlato, ballato e cantato, convinti che una lingua si impari anche conoscendosi, stando insieme e cominciando a sentirsi parte di una comunità che ti accetta e ti capisce.

Una comunità fatta di studenti, ma anche di tanti volontari, persone generose, disponibili, spesso piene di talento:  è stata per me una fortuna conoscerli e ancor più lavorarci insieme.  Anche per questo, in Antoniano non ci si annoia mai: come in una famiglia.

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