Una gioia nel momento sbagliato

una giovane coppia che diventa genitore durante l'emergenza sanitaria

Amina ed Ehmed si sono appena sposati e sono arrivati in Italia alcuni mesi fa.

Entrambi giovanissimi con Amina era incinta di pochi mesi. Sono dovuti fuggire dal loro paese di origine nella speranza di un futuro migliore in Italia. Per arrivare qui hanno attraversato la rotta libica senza separarsi mai, ma il viaggio ha messo a rischio la gravidanza di Amina. Dopo essere arrivata a Bologna Amina fu subito ricoverata in ospedale.

In Italia la coppia ha ricevuto il nostro aiuto nella prima accoglienza. Nel frattempo Ehmed ha vissuto tra strada e alloggi di fortuna e Amina è stata ospitata dalle suore.

Sono arrivati da poco in Italia.

Questa giovane coppia conosce Antoniano poco dopo l’arrivo a Bologna, giusto qualche mese prima dell’emergenza sanitaria che tutt’ora viviamo. In Antoniano hanno trovato un posto dove mangiare, i laboratori dove imparare l’italiano (leggi qui una storia dal laboratorio di Italiano) e conosciuto molte persone con cui hanno stabilito relazioni di fiducia per loro molto importanti. L’emergenza sanitaria ha tolto ad Amina ed Ehmed questi pochi luoghi che sono tutto ciò che avevano.

La gioia di diventare genitori.

Poche settimane dall’inizio dell’emergenza, Amina dopo le prime contrazioni e partorisce il suo bambino con due mesi di anticipo. Mentre provava a raggiungere in fretta la moglie in ospedale, il papà è stato fermato dalle forze dell’ordine. Ehmed non conosce la lingua e non è riuscito spiegare la ragione del suo spostamento. Con la mediazione di alcuni operatori, Ehmed è riuscito ad assistere al parto della moglie ma da allora non ha più potuto vedere la sua famiglia. L’ospedale, proprio a causa della carenza di posti dovuta al Covid-19, ha potuto infatti ricoverare Amina e il bimbo solo per pochi giorni, il necessario per stabilizzarne la situazione clinica, ed ha dovuto vietare le visite al padre. Ora Amina e il bambino sono stati trasferiti in un ospedale molto distante da Bologna e non si sa quando potranno riabbracciarsi tutti.

Un percorso difficile

Anche la loro assegnazione di un posto in un Cas diventa più difficile: tutte le procedure sono rallentate e gli uffici chiusi.
Antoniano cerca di sostenere il nucleo anche attraverso l’acquisto di ricariche telefoniche che permettano alla famiglia di vedersi e sentirsi, anche se a distanza, in attesa che tutto passi e possano tornare a costruirsi una strada insieme.